IPOCONDRIA
L’ipocondriaco nutre preoccupazioni eccessive e persistenti per la salute, la malattia ed il corpo, associate a paura e SOSPETTO di essere vittima di una patologia che inesorabilmente conduce alla morte.
I sintomi corporei sono reali, ma più sono vaghi e aspecifici e meglio si prestano ad un’interpretazione catastrofica.
L’ipocondriaco non è tanto interessato al trattamento della propria potenziale patologia, quanto all’ottenere una soddisfacente spiegazione dei suoi sintomi, del come e perché si sia ammalato, di quale sia la natura esatta della sua malattia, delle conseguenze a lungo termine, del decorso e così via.
L’ipocondria è un disturbo altamente invasivo ed in alcuni contesti anche “drammatico”; il paziente è in continuo monitoraggio dei segni del suo corpo, in uno stato d’animo di ansia e preoccupazione continua.
Spesso investe molto del suo tempo e del suo denaro per accertamenti clinici che spesso risultano negativi, anche se non sempre, lasciandolo così comunque in un temporaneo stato di tranquillità…fino al prossimo sintomo!
I criteri diagnostici per l’Ipocondria secondo il DSM IV(Apa, 1994) sono:
A. La preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una malattia grave, basate sulla erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del soggetto.
B. La preoccupazione persiste nonostante la valutazione e la rassicurazione medica appropriate.
C. La convinzione di cui al Criterio A non risulta di intensità delirante (come nel Disturbo Delirante, Tipo Somatico) e non è limitata a una preoccupazione circoscritta all'aspetto fisico (come nel Disturbo di Dismorfismo Corporeo).
D. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti.
E. La durata della alterazione è di almeno 6 mesi.
F. La preoccupazione non è meglio attribuibile a D. d'Ansia Generalizzato, DOC, Disturbo di Panico, Episodio Depressivo Maggiore, Ansia di Separazione, o un altro Disturbo Somatoforme.