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Leggende Metropolitane

1) LO PSICOLOGO "TI DA DEI CONSIGLI": in realtà questa definizione è quanto meno errata rispetto alla funzionde del terapeuta.

A seconda del tipo di psicoterapia a cui una persona si sottopone ci possono essere degli scambi di opinione più o meno espliciti, ma difficilmete il terapeuta potrà dare un consiglio estremamente esplicito su da farsi.
Normalmente l'obiettivo è che sia il paziente stesso a trovare la soluzione migliore per sè, il terapeuta potrà sicuramente aiutarlo a mettere a fuoco prospettive diverse che possano allargare la riflessione sulla scelta.

Da terapeuta ritengo che a volte sia effettivamente difficile non cadere nella tentazione di dare dei consigli, e forse qualcuno di noi ci casca; ma credo che sia sempre piuttosto pericoloso dare dei consigli espliciti.
Il terapeuta non è infallibile o comunque non ha "doti veggenti" tali da poter sapere qual'è la soluzione giusta in assoluto e questo potrebbe comunque creare confusione nel paziente.



2) LO PSICOLOGO "TI MANIPOLA": anche questa è un'espressione che mi è capitato spesso di sentire tra i luoghi comuni ed è indubbiamente una della leggende metropolitane più delterie per la professione.

Non escludo che ci possano essere dei professionisti, come in tutti i settori d'altronde, che tralasciando parte dell'etica professionale e parte di ciò che hanno appreso dall'insegnamento dell'arte della psicoterapia, possano spingersi troppo oltre nel rapporto con il paziente.

La manipolazione si può esprimere in diversi modi e non sempre ha un signifato negativo, ma basta poco perchè lo diventi.

Se per manipolazione si intende cercare di modificare gli schemi di pensiero rigidi e disfunzionali del paziente, che gli arrecano tanto dolore e tante complicazioni, allora stiamo parlando di una manipolazione costruttiva e necessaria ma sempre e comunque condivisa con il paziente stesso.

In terapia prima si cerca di capire quali sono questi schemi, poi lo si condivide insieme ed insieme si concorda se e come modificarli, tutto in assoluta collaborazione con il paziente...in maniera chiara, esplicita e assolutamente non forzata. La manipolazione negativa prevede invece che il paziente non sia consapevole del tentativo di cambiamento, e che non abbia maturato fino in fondo la comprensione dei suoi schemi.

In questo caso la sensazione con cui potrebbe trovarsi ad avere a che fare è quella di disorientamento, di aver agito con una modalità non sua e quindi di estraneità rispetto al suo comportamento abituale.
Un professionista serio e preparato deve essere in grado di calibrare con cura questa tecnica, proprio per non dare mai adito a fraintendimenti e per permettere al paziente di sentirsi libero nelle sue scelte...d'altronde "lui sta male perchè imprigionato in alcuni schemi, la soluzione non è certo quella di imprigionarlo in un'altra serie di schemi che noi riteniamo più giusti", deve essere in grado di passare da una decisione ad un'altra con assoluta libertà di pensiero.


3) LO PSICOLOGO CI PROVA!!:
questo è un comportamento assolutamente NON ETICO!

Mi è capitato veramente frequentemente di venire a conoscenza di condotte "non propriamente professionali" da parte di colleghi e questo è assolutamente non accetabile.

Il terapeuta possiede degli strumenti specifici per comprendere la personalità di chi ha di fronte e deve far si che questa comprensione sia solo ed esclusivamente utilizzata a scopo terapeutico per la salute mentale del paziente; dal momento in cui il terapeuta prova sensazioni, emozioni e pensieri che superano le normali riflessioni/comprensioni cliniche (attrazione, fantasie amorose, etc.), e si accorge di non riuscire a dominarle, dovrebbe in coscenza smettere di seguire il paziente.
Questa premura è necessaria per proteggere il paziente da un'esperienza che non stava cercando...lui/lei ci chiede aiuto per stare meglio e non è certo una relazione sentimentale e/o sessuale che si aspetta dal nostro incontro.

Sta nella disciplina interiore del terapeuta riuscire ad evitare che questo accada, non riuscirci è indubbiamente scorretto.


4) LO PSICOLOGO TI ROVINA!: concludo con il luogo comune che maggiromente mi addolora.

In realtà mi addolora perchè ritengo che sia un luogo solo parziale...come in tutte le professioni se chi le conduce non è preparato, serio, con un'etica ferrea ed onesto nei comportamenti, rischia davvero di creare dei danni. Questo è altrettanto vero per lo psicologo.
Sia questo lavori in ambito aziendale, sia nell'ambito clinico, la mancanza di automonitoraggio, di critica personale e di confronto con i colleghi, possono mettere davvero a rischio la competenza del terapeuta.

E allora come si può valutare se uno psicologo/psicoterapeuta è competente? Oltre ad essersi accertati della validità dei titoli di studio e della specializzazione (informandosi presso l'ordine professionale di appartenenza), è bene informarsi sul codice deontologico, ma soprattutto è bene capire come ci si sente all'interno della terapia.
Se quello che si prova è una forte sensazione di disagio, un malessere che peggiora è bene esplicitarlo con il terapeuta...un bravo collega farà tesoro di queste indicazioni e riuscirà a correggere il tiro per farvi stare meglio.


5) LO PSICOLOGO IN AZIENDA NON SERVE; anche questo può essere considerato un luogo comune per lo meno in Italia. In realtà le competenze in Psicologia del Lavoro sono fondamentali per qualsiasi gruppo ed organizzazione aziendale.

L'azienda è fatta dalle persone e le persone vanno trattate come tali...spesso vengono fatti grandi investimenti per il miglioramento della produttività, della performance, sulla riduzione dei tempi e sui parametri di qualità, ma raramente vengono fatti investimenti importanti sulla motivazione del personale, sulla conflittualità e sulla percezione del clima aziendale.

Avvalersi della collaborazione con uno psicologo per migliorare la motivazione del team, per aiutare chi è in ruoli di forte stress a gestirsi e per favorire la collaborazione all'interno del gruppo, è indubbiamente un investimento strategico che richiede una mentalità decisamente all'avanguardia, ma che se realizzato può essere mille volte più potente di qualsiasi altro supporto consulenziale.


6) LA SELEZIONE DEL PERSONALE LA PUO' FARE CHIUNQUE!!
Ahimè questa è una leggenda metropolitana che è diventata realta!!

Quando ho studiato il processo di selezione del personale all'Università ero certa di quello che avevo imparato e "prontissima" a replicarlo in azienda.o in qualche società specializzata..purtroppo quando sono entrata in contatto con queste realtà ho avuto un'amara sorpresa. Non ho trovato nulla di quello che avrebbe dovuto esserci, ma soprattutto non ho trovato un elemento fondamentale...l'attenzione alla persona.

Non ho trovato l'analisi del ruolo, non ho trovato l'analisi delle competenze, del potenziale e soprattutto non ho trovato le considerazioni relative alle caratteristiche di personalità del candidato ideale, come se queste fossero superflue...il concetto che passa è " l'importante è che abbia il curriculum in linea e che la retribuzione combaci", come se la motivazione, le aspettative, la vita personale, gli spigoli caratteriali ed il temperamento non influenzassero l'idoneità o meno al ruolo!!

Ho visto Manager strapagati, in posizioni di prestigio, assolutamente non in grado di gestire un team di 4 persone...ho visto giovani talenti, motivati e con forza d'animo ,essere scartati per un meno sul curriculum, ho visto persone con elevate competenze tecniche ma con incompatibili problemi di personalità, ma soprattutto ho visto imprenditori, consulenti, hr manager e direttori del personale commettere sempre lo stesso errore..scegliere senza approfondire la personalità.

Ovviamente approfondire la personalità non è una competenza di tutti, non lo è del laureato in Scienze Politiche, in Economia, in Giurisprudenza, lo è dello psicologo, di chi ha un'attitudine personale ed una certa sensibilità o di chi ha approfondito e studiato duramente per acquisire questa competenza. Invece la maggior parte delle persone che si occupano di Selezione del Personale non hanno nulla a che fare con queste ultime caratteristiche...quindi si....ahimè la selezione del personale la fa chiunque!!







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