L'eleganza del riccio, di Muriel Barbery, edizioni Emons
Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente.
Invece, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre.
Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro si incontreranno grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.
Fonte: www.libreriauniversitaria.it
PER ME: dolcissimo libro che descrive perfettamente le giovani e le sagge personalità dei protagonisti. Diversi mondi a confronto dove il dolore e la confusione dell'essere adolescente si mescola con la necessità di crescere e di trovare se stessi. In questo libro si può leggere tra le righe il difficile senso di appartennenza che spesso un giovane in crescita si trova a provare; questo permette al lettore adulto di entrare per un attimo in un mondo ed in una dimensione forse dimenticata..quella della giovane adolescenza...quella in cui tutto era confuso e tutto ci sembrava cosi drammatico.