Questa è la storia di Marlena (la chiameremo cosi) una giovane donna "nata spaventata" e con il timore perenne di essere abbandonata.
Ma abbandonata da chi ci chiediamo nei nostri primi incontri?
E Marlena riferisce..."da chiunque...sono cosi spaventata che penso che sarebbe meglio se io non ci fossi". Comincia cosi un lungo percorso terapeutico in cui Marlena parla della sua depressione cronica, del suo sentirsi sempre in bilico tra la paura e la profonda tristezza, tra l'apatia e la disperazione, dove nulla sembra rincuorarla o darle aspettative.
Capiamo allora come si è costruita questa depressione in Marlena ragionando sulla sua storia di vita:
Marlena viene da una famiglia mite, "brave persone", genitori presenti riferisce, ma molto ansiosi, sempre preoccupati che le potesse accadere qualcosa, genitori che non le hanno mai proibito un gran chè, ma che "non l'hanno nemmeno mai spronata a fare cose diverse". Marlena non ricorda momenti troppo tristi, ma nemmeno troppo felici...Marlena ricorda la tranquillità, la monotonia..."il tutto sempre uguale".
E' fin dalla giovane età che Marlena si sente triste, di una tristezza così profonda da non farla uscire di casa, da non farla entusiasmare per nulla, e cosi
la sua vita va avanti...le scuole, l'università, i primi fidanzati, il lavoro.
Nella sua vita non emergono grandi eventi traumatici o particolari scossoni..eppure Marlena è sempre triste. Arriva in terapia che oramai questa tristezza è quasi cronica, talmente cronica da non percepire la differenza tra quando è triste e quando è disperata; viene in terapia perchè dopo tanti anni vorrebbe una svolta, vorrebbe "sentirsi come tutti gli altri".
Nella sua vita non emergono grandi eventi traumatici o particolari scossoni..eppure Marlena è sempre triste. Arriva in terapia che oramai questa tristezza è quasi cronica, talmente cronica da non percepire la differenza tra quando è triste e quando è disperata; viene in terapia perchè dopo tanti anni vorrebbe una svolta, vorrebbe "sentirsi come tutti gli altri".
Questo breve racconto tratto da una reale storia di dolore, solo per introdurre il tema della cronicità di alcuni stati d'animo e di alcune forme depressive.
Marlena rappresenta uno di quei casi in cui la Depressione non appare improvvisamente tanto da invalidare la vita del paziente, ma sembra essere sempre stata presente una di quelle orribili sorelle che ti accompagnano in ogni dove.
Chi conosce Marlena non ha mai pensato che potesse essere depressa, al massimo che quello fosse il suo temperamento (caratteristica che indubbiamente ha un ruolo in questa storia, ma che non ci spiega completamente il quadro clinico), alla sua famiglia Marlena non ha mai dato preoccupazioni..."è cosi brava, tranquilla, senza grilli per la testa"..insomma una vera figlia rassicurante!
L'enorme difficoltà terapeutica in un caso di questo genere consiste proprio nel provare a scardinare un meccanismo di pensiero ed una visione di sè pressochè "storiche"...Marlena non può sentirsi diversa da cosi..perchè in questo stato d'animo lei esiste.
In questo caso il lavoro è stato indubbiamente lungo e difficoltoso, abbiamo dedicato molto tempo alla raccolta degli elementi della sua vita ed alla comprensione dei suoi stati mentali, di come Marlena approcciasse gli eventi e le situazioni quotidiane, di quali fossero i meccanismi di mantenimento del suo disturbo e di quali fossero le influenze esterne.
Marlena ha imparato a sentire altre sfumature emotive, ha provato ad usare altri colori..si è scoraggiata, si è vista impossibilitata ad essere guarita, si è arrabbiata qualche volta, quando i risultati tardavano ad arrivare. Marlena però ha capito, ha compreso cosa manteneva il suo malessere, ha accettato di non poter cambiare il passato ed ha capito che avrebbe dovuto sempre un pò combattere con "questa sorella triste"; ha imparato alcuni comportamenti che la potessero tenere lontana dall'abisso ed ha accettato i momenti no.
Marlena ha imparato a sentire altre sfumature emotive, ha provato ad usare altri colori..si è scoraggiata, si è vista impossibilitata ad essere guarita, si è arrabbiata qualche volta, quando i risultati tardavano ad arrivare. Marlena però ha capito, ha compreso cosa manteneva il suo malessere, ha accettato di non poter cambiare il passato ed ha capito che avrebbe dovuto sempre un pò combattere con "questa sorella triste"; ha imparato alcuni comportamenti che la potessero tenere lontana dall'abisso ed ha accettato i momenti no.
Marlena non è "clinicamente guarita", la sua depressione non è completamente scomparsa, ma è solo un sottofondo...ogni tanto "sembra anche che non ci sia più" dice...ma oltre a questa Marlena ha imparato a sentire la gioia, la soddisfazione, l'entusiasmo, il gusto per il cibo ed il divertimento con qualche collega.
Lei sa che la strada è ancora lunga e che forse non se ne libererà mai, ma ha trovato un modo per far si che la tristezza non sia la sua unica compagna, ma solo una delle tante.
Dr.ssa Galuppi Laura
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
Contatti: lauragaluppipsicologa@gmail.com
www.lauragaluppi.it
Cell. 3388144743